Il futuro dell’edilizia è social
Si proprio così avete letto bene il titolo, si parla di edilizia e di social in un unico post. Per l’esattezza si parla di Design computazionale che in Italia chiamano neuroergonomia, l’argomento più dibattuto in questo momento fra ricercatori e professionisti.
Cosa accadrebbe se la progettazione urbanistica capisse come smettere di spezzare le relazioni sociali e permettesse loro di crescere e svilupparsi? In che modo un pianificatore urbano può rendere una città più umana e felice, prestando attenzione agli effetti che l’ambiente costruito ha sulla socialità? “Con una progettazione capace di generare la socievolezza”. Questa è la risposta di Stefano Serafini, direttore presso l’International Society of Biourbanism di Artema che cerca un cambiamento paradigmatico nelle scienze urbanistiche e nella progettazione in genere.
Scopo di questa ricerca è quello di migliorare la qualità della vita e considerare l’architettura come un elemento socio-culturale. In un mondo sempre più iper connesso, grazie a internet e i social network, non possiamo permetterci che le città moderne dividano le persone e le rendano meno felici e meno generose.
A cosa andremo incontro? Voi che idea vi siete fatti?